martedì 3 settembre 2013

SCRITTORI CONTEMPORANEI

Giuseppe Lentini









Il Romanzo  
si può acquistare nelle librerie oppure direttamente presso la 

NUOVA IPSA EDITORE
info@nuovaipsa.it
www.nuovaipsa.it
tel.091/6819025


martedì 2 luglio 2013

Giacomo Leopardi "Alla Luna"

O graziosa luna, io mi rammento 
Che, or volge l'anno, sovra questo colle 
Io venia pien d'angoscia a rimirarti: 
E tu pendevi allor su quella selva 
Siccome or fai, che tutta la rischiari. 
Ma nebuloso e tremulo dal pianto 
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci 
Il tuo volto apparia, che travagliosa 
Era mia vita: ed è, né cangia stile, 
0 mia diletta luna. E pur mi giova 
La ricordanza, e il noverar l'etate 
Del mio dolore. Oh come grato occorre 
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo 
La speme e breve ha la memoria il corso, 
Il rimembrar delle passate cose, 
Ancor che triste, e che l'affanno duri!

Giacomo Leopardi:"L'infinito"





« Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »

Opere




Giacomo Leopardi "Il passero solitario"


« D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli,
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede la sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.

Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.

Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.

Tu solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia voto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? Che di me stesso?
Ahi pentirommi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro. »


domenica 23 giugno 2013

Dipinto dell'esimia Artista Artista Sandra Kuck
Dipinto dell'esimia Artista Artista Sandra Kuck

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera. 

Salvatore Quasimodo

sabato 22 giugno 2013

TAGORE


Tagore e Gandhi

Colsi il tuo fiore, oh cielo!
Lo strinsi al cuore
e la spina mi punse.
Quando il giorno svanì e si fece buio,
scoprì che il fiore era appassito
ma il dolore era rimasto.
Altri fiori verranno a te,
con profumo e con fasto, oh cielo!
Ma per me è passato
il tempo di cogliere fiori;
nella notte buia non ho più la mia rosa,
solo il dolore è rimasto.
Tagore








Hai Colorato i Miei Pensieri e i Miei Sogni


Hai colorato i miei pensieri
e i miei sogni,
con gli ultimi riflessi
della tua gloria, Amore,
trasfigurando 
la mia vita 
per la prossima bellezza 
della morte. 
Come il sole, 
al tramonto, ci lascia intravedere 
un angolo di cielo, 
hai mutato il mio dolore 
in gioia immensa. 
Per incanto, Amore, 
vita e morte 
sono diventate 
per me la stessa grande
meraviglia.
Rabindranath Tagore





Vita della mia vita

Vita della mia vita,
sempre cercherò di conservare
puro il mio corpo,
sapendo che la tua carezza vivente
mi sfiora tutte le membra.

Sempre cercherò di allontanare
ogni falsità dai miei pensieri,
sapendo che tu sei la verità
che nella mente
mi ha acceso la luce della ragione.

Sempre cercherò di scacciare
ogni malvagità dal mio cuore,
e di farvi fiorire l'amore,
sapendo che hai la tua dimora
nel più profondo del cuore.

E sempre cercherò nelle mie azioni
di rivelare te,
sapendo che è il tuo potere
che mi dà la forza di agire.



 Rabindranath Tagore

venerdì 21 dicembre 2012



NATALE

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
  
Giuseppe Ungaretti

Napoli, il 26 dicembre 1916 )


E’ una poesia malinconica. G. Ungaretti ricerca la solitudine con una veemenza che lambisce il pianto. I versi sbriciolati trasmettono il freddo  e la stanchezza morale del Vate.
Nel silenzio gli fanno compagnia le quattro capriole del fumo del caminetto e il caldo buono del focolare lo allevia.


domenica 23 settembre 2012





Sera d’ottobre


Lungo la strada vedi su la siepe
ridere a mazzi le vermiglie bacche:
nei campi arati tornano al presepe
tarde le vacche.

Vien per la strada un povero che il lento
passo tra foglie stridule trascina:
nei campi intuona una fanciulla al vento:
fiore di spina…

Giovanni Pascoli

lunedì 17 settembre 2012





"Il male che mi hanno fatto gli uomini non mi tocca in alcun modo: la sola paura di quello che possono ancora farmi riesce a darmi qualche pensiero;

ma sicuro che non hanno nessun nuovo pretesto per causarmi un turbamento che non sia passeggero, mi rido di tutte le loro trame, e godo di me stesso, a loro dispetto".

Rousseau



lunedì 20 agosto 2012



Dipinto dell'esimia Artista Mary Ethel



Dipinto dell'esimio Artista Fernand Toussaint

Il meglio di voi
 
dedicatelo sempre al vostro amico.
Se conosce la risacca della vostra onda,
fate in modo che ne conosca l’impeto.
Quale amico sarà il vostro
per cercarlo nel tempo della morte ?
Cercatelo sempre allora,
nel tempo della vita.
Egli può soddisfare le vostre necessità,
non il vostro nulla.
Condividete le gioie, sorridendo,
nella dolcezza.
Soltanto nella rugiada delle piccole cose
il cuore riconosce il suo mattino
e ne trae conforto.

( Khalil Gibran )



Dipinto dell'esimio Artista kagaya-yutaka


Al far della sera

Ci incontreremo un giorno
sulla riva del mare
al far della sera
dopo aver per strade diverse
in paesi lontani a lungo camminato.
Nonostante gli anni e le vesti
dagli occhi luminosi
dagli occhi così chiari sapremo riconoscerci.
Allora
proprio come amici a lungo separati
ci abbracceremo ridendo
dandoci forti e calorosi colpi sulle spalle.
Così
scuotendo via la polvere della strada
proseguiremo insieme
l’ultima parte del cammino
sulla riva del mare al far della sera.

( Father Mizar )

 
“Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare e solitudine la morte
eppure tutte queste son folla in confronto
a quel punto più profondo, segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.”
 (Emily Dickinson)

venerdì 20 luglio 2012

Dipinto dell'esimio Artista Charles Courtney Curran

 Ti Auguro Tempo 
(è una traduzione della nota poesia “Ich wünsche dir Zeit”)

 di Elli Michler


Elli Michler

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e per il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo  perchè te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo all'orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle,
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare
non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro Tempo, tempo per la vita.


 Testo Originale


Ich wünsche dir Zeit

Ich wünsche dir nicht alle möglichen Gaben.
Ich wünsche dir nur, was die meisten nicht haben:
Ich wünsche dir Zeit, dich zu freun und zu lachen,
und wenn du sie nützt, kannst du etwas draus machen.

Ich wünsche dir Zeit für dein Tun und dein Denken,
nicht nur für dich selbst, sondern auch zum Verschenken.
Ich wünsche dir Zeit – nicht zum Hasten und Rennen,
sondern die Zeit zum Zufriedenseinkönnen.

Ich wünsche dir Zeit – nicht nur so zum Vertreiben.
Ich wünsche, sie möge dir übrig bleiben
als Zeit für das Staunen und Zeit für Vertraun,
anstatt nach der Zeit auf der Uhr nur zu schaun.

Ich wünsche dir Zeit, nach den Sternen zu greifen,
und Zeit, um zu wachsen, das heißt, um zu reifen.
Ich wünsche dir Zeit, neu zu hoffen, zu lieben.
Es hat keinen Sinn, diese Zeit zu verschieben.

Ich wünsche dir Zeit, zu dir selber zu finden,
jeden Tag, jede Stunde als Glück zu empfinden.
Ich wünsche dir Zeit, auch um Schuld zu vergeben.
Ich wünsche dir: Zeit zu haben zum Leben !


lunedì 16 luglio 2012

Il gabbiano Jonathan Livingston

Jonathan Livingston è un gabbiano che abbandona la massa dei comuni gabbiani, per i quali volare non è che un semplice e goffo mezzo per procurarsi il cibo, e impara a eseguire il volo come atto di perizia e intelligenza, fonte di perfezione e di gioia, Diventa così un simbolo, la guida ideale di chi ha la forza di ubbidire alla propria legge interiore; di chi prova un piacere particolare nel far bene le cose a cui si dedica.



Aveva toccato il limite estremo della velocità! 
Un gabbiano a duecentoquattordici miglia orarie! Era un primato che segnava una data, era il momento più fulgido nella storia dello Stormo, e per il gabbiano Jonathan da quel momento si dischiudevano orizzonti nuovi.
Si portò a un'altezza di duemila e cinquecento metri - nella plaga remota prescelta per le sue esercitazioni - e, retratte le ali per un nuovo spettacoloso tuffo, si accinse senza porre tempo in mezzo a imparare la virata.
Una singola penna del sòmmolo - scoprì -, mossa d'una frazione di centimetro, permette di effettuare un'ampia scorrevole virata, a folle velocità. Prima di arrivarci, però, scoprì a sue spese che, a muoverne più d'una delle penne, schizzi via a vortice come una palla di fucile... Sicchè Jonathan fu anche il primo uccello che eseguì voli acrobatici.
Non perse tempo, quel giorno, a parlare con gli altri gabbiani, ma seguitò a volare solitario fin a dopo il tramonto. E scoprì la gran volta, la vite orizzontale, la virata imperiale, la scampanata, la gran volta rovescia.
Quando il gabbiano Jonathan tornò presso lo Stormo, sulla spiaggia, era ormai notte fonda. La testa gli girava, era stanchissimo. Tuttavia, tanto era allegro che compì una gran volta e una fulminea vite orizzontale prima di toccar terra.
Quando lo sapranno - pensava -, quando sapranno delle Nuove Prospettive da me aperte, impazziranno di gioia. D'ora in  poi vivere qui sarà più vario e interessante. Altro che far la spola tutto il giorno, altro che la monotonia del tran-tran quotidiano sulla scia dei battelli da pesca! Noi avremo una nuova ragione di vita. Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza, ci accorgeremo d'essere creature di grande intelligenza e abilità. Saremo liberi! Impareremo a volare!
Richard Bach

giovedì 12 luglio 2012


Dipinto dell'esimio Artista Kagaya
 Una stella introversa
 
Nell'aria mite della sera,
l'odore di zagara ravviva i ricordi.
La luna ondeggia e
sui rami bianchi della vita
passeggia la notte.
Una stella introversa
nel viale dei sogni
intona la sua melodica:
ninna nanna. 

© Eleonora Ruffo Giordani



mercoledì 11 luglio 2012


Emily Dickinson
  
Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena
O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
Non avrò vissuto invano.

Emily Dickinson

  
Nuovi piedi percorrono il giardino,
nuove dita smuovono la zolla -
un trovatore sopra l'olmo
tradisce la solitudine.

Nuovi bambini giocano sul prato
nuovi stanchi dormono di sotto -
torna ancora la pensosa primavera
e torna ancora la neve – puntuale.

Kathryn Kelley as Emily Dickinson in 'The Belle of Amherst.' Foto di Stan Barouh.


Mi nascondo - nel mio fiore,
Perché mentre appassirà nel tuo Vaso -
Tu - senza saperlo - sentirai per me -
Quasi - una malinconia -

Emily Dickinson